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Le antichita della citta di Roma : raccolte sotto breuita da diuersi antichi & moderni scrittori : per M. Bernardo Gamucci ... ; et con nuouo ordine fedelmente descritte, e rapresentate con bellissime figure, nel modo che a' tempi nostri ritrouano.

(1580)

p. 266

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&
religione;
&
in
ejfo
face*
Venere
ve
Um°
^ennl
facY*fic*i-
dinanxi
al
fimulacro
di
Venere
cordu.eV
Vecordia,
perche
non
credouano,
che
da
loro
fiejfe
fi
fojfero
potute
volgere
al
bene
operare,
fe
quejla
Dea
non
bauejfe
porto
loro
il
fuo
aiuto:
onde
tutte
quelle
che
defiderauano
la
vita
cafta,
&
che
il
cuor
folamen-
-
te
a
honefte
operationi
hauejfero
intento,
veniuano
a
prefenti
(acrificijjanta
era
apprejfo
i
\omani
la
fede,
che
nella
loro
religione
haueuano
♦
jtppreffo
a
quefto
Tempio
di
Venere
non
Jenya
cagione
pongono
gli
anti-
quarij,che
all
Honor
e
nefojfe
confacrato
vno
altro
ce-
lebre&
fiimofoi
volendo
inferireyche
la
donna
fempre
deue
confiderare
a
canto
a
Venere
fhonore
deUa
fua
boneftd
,
da
ejjer
tenuto
piu
che
la
propria
vita
caro,
C?
ddoperatocome
vn
forte
jreno
alia
licentiofa
libidi*
ne;
percio
credo
che
ij\omani
ediftcaffero
quejlu
Tem*
pio
a
canto
a
quel
di
Venere.Hor
feguitando
nella
me-
defimaftrada
apprejfo
at
fume
jlniene
raccontano
gli
fcrittori,
che
T
orquato
giouane
Romano
hauendo
com
battuto
valorofamente
in
duello
con
vn
foldato
V
ran¬
ee
fe,
&
ammaTgatolo
per
ejfere
liato
congrande
in-
filentia
da
lui
prouocato
allarme,
lafio
del
fuo
valore
»in
quefto
luogo
eterna
fhma.
Et
M.
Tullio
ne
fuoi
ele-
ganti
fcritti
dimoftra
come
qtiiui
gid
era
la
fepoltura
di
Mario,&il
fimulacro
della
SibillaTiburtina,
ado
rata
come
Dea
da
popoli
diTiburi,
&
tenuta
in
gran*
diffima
veneratione.
Sonoancora
moltifdmofiediftcij
per
la
dettaVkrada
Ifumentana
,jra
iquali
e
il
fepol-
t
w
dt
Licinio
barbierodi
Mngufto,
ilquale
per
grande^
>
'
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fi
•
&

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1.8.2

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